lunedì 25 ottobre 2010

Recensione film L'ultimo dominatore dell'aria

L’ultimo dominatore dell’aria
Di M. Night Shyamalan (2010)

Chiunque abbia visto il trailer di questo film avrà sicuramente esclamato “Wow!”. Dopo aver visto la pellicola vera e proprio vi ritroverete a esclamare “eh?!”.

Ci troviamo in questo mondo fantastico dove esistono persone in grado di dominare gli elementi e ci sono quattro grandi paesi ognuno legato ad essi. A mantenere pace e ordine c’è un avatar, che domina su tutti gli elementi, solo che da 100 anni nessuno sa che fine abbia fatto. I due protagonisti, fratello e sorella della tribù dell’acqua che vivono in un simil Antartide, trovano rinchiuso in una sfera di ghiaccio un ragazzino pieno di tatuaggi e il suo fidato bisonte – castoro volante. Ma chi potrà mai essere? Ritornati al villaggio arriva una nave del paese del fuoco, i cui abitanti sono ovviamente cattivissimi e in guerra con il resto del mondo, alla ricerca dell’avatar.. Ma va? Il ragazzino si consegna per evitare spiacevoli conseguenze alla tribù e a bordo della nave fa la conoscenza del principe Zuko, che è stato esiliato dal padre perché troppo tenero e potrà ritornare al villaggio solo una volta catturato l’avatar. Il ragazzino, che si chiama Aang, è un dominatore dell’aria e grazie ai suoi poteri fugge facilissimamente e viene recuperato dai due fratelli, Sokka e Katara, a bordo della bestia volante. I tre si recano al tempio dell’aria, da dove Aang era fuggito per le troppe responsabilità, solo per trovare morte e distruzione, di cui già avete intuito il responsabile. Scopriamo inoltre che Aang è stato chiuso nel ghiaccio per la bellezza di 100 anni e non qualche giorno, come pensava lui. Ops, peccato piccolo Aang! Deciso a compiere il suo destino, riportare pace e giustizia etc etc, il ragazzo comincia un viaggio assieme ai suoi due beoti compagni per imparare a dominare i restanti elementi.

Il primo nell’ordine è l’acqua e dove poteva trovarsi il paese dell’acqua se non dall’altra parte del mondo? Durante il viaggio i nostri ne approfitteranno per dare sonore mazzate ai cattivi soldati del paese del fuoco, che spadroneggiano in lungo e in largo, e risvegliare gli animi sopiti dei villici. Aang visita di nascosto un tempio dell’aria e scopre che l’avatar funziona come la reincarnazione del Dalai Lama, ma cade in una trappola dei soldati del fuoco. Verrà liberato da una misteriosa figura, che poi si rivelerà il principe Zuko, che ovviamente vuole catturare l’avatar per conto proprio.

Senza indugio il riunito gruppetto giunge alla città dell’acqua, dove Aang inizia a imparare i segreti del dominio dell’acqua e il bravo Sokka inizia a circuire la principessa locale. Il paese del fuoco lancia un attacco navale alla città e alla vista dei minacciosi vascelli il nostro eroe decide di andare a chiedere aiuto allo spirito dragone, meditando in luogo “molto spirituale”. Se era spirituale e basta non andava bene? Il posto in questione è una grotta con una pozza al suo interno, dove nuotano due mistiche carpe. Mentre infuria la battaglia lo spirito suggerisce ad Aang di “usare la potenza dell’acqua”. Dunque, contando che siamo nella città dell’acqua, dove ci sono i dominatori dell’acqua, siamo circondati dall’oceano e il nemico attacca via nave, scomodare lo spirito dragone per chiedere una mano era forse un tantino eccessivo. Comunque, ricevuto il saggio consiglio, il baby avatar parte alla carica, levandosi dai piedi nel mentre il principe, che resta letteralmente di ghiaccio. Il cattivissimo e ambizioso generale del fuoco vuole stravincere uccidendo lo spirito della luna, che alimenta i dominatori nemici, e naturalmente è una delle carpe della grotta. Il malvagio piano riesce con una facilità imbarazzante e solo il sacrificio della procace principessa può resuscitare l’ormai stecchito pesce. Ovviamente la sovrana accetta ben volentieri il proprio destino, fra le proteste di Sokka, che giustamente ancora non era riuscito concludere. Il malvagio generale è sconfitto e ucciso dai guerrieri dell’acqua e Aang crea finalmente uno tsunami di proporzioni bibliche, mettendo in fuga il nemico.

A questo punto vi renderete conto che il film non finisce, ma ci sarà uno e forse più seguiti, come se lo scempio che vi siete sorbiti per 100 minuti e passa non fosse già sufficiente. Infatti il re del paese del fuoco manda la propria cattivissima figlia sulle tracce dell’avatar, in attesa di una fantomatica cometa in arrivo, in grado di potenziare a dismisura i dominatori del fuoco.

Questo film è di una banalità impressionante: tutto, dai dialoghi, ai personaggi, all’ambientazione è scontato all’inverosimile e viene da pensare che la media di intelligenza di questo mondo fantastico sia discretamente bassa. Una su tutti la richiesta alla spirito dragone, a cui la giusta risposta sarebbe stata “ma mi state pigliando per il culo?”. La recitazione degli attori è pessima e l’unico leggermente sopra la media è il principe Zuko, quel Dev Patel protagonista del tanto osannato “The Millionaire”. La pellicola, progettata per il 3D, conferma la recente tendenza a usare questo bieco stratagemma per promuovere film scadenti, con la scusa della tridimensionalità. Visto che il progetto è di farne una trilogia, la sola cosa che viene da dire è: fermateli!

Voto: 4,5/10
Voto Trash: 6/10

1 commento:

  1. Sei stato di manica troppo larga,caro mio.
    E' un filmaccio immorale!^__^
    Complimentoni per il Blog!
    Abbravo!

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