martedì 26 ottobre 2010

Recensione film Vacanze di Natale '95

Vacanze di Natale ‘95
Di Neri Parenti (1995)
Ovvero se pensate di aver visto il peggio, con questo film vi ricrederete. Personalmente non avevo mai visto per intero uno di questi cosiddetti “cinepanettoni”, ma ,presi da masochistico fervore, io e i miei compari abbiamo deciso di toccare con mano una di queste produzioni, che da vent’anni ammorbano i cinema italiani. Dopo un’ora e mezza di battute pessime, volgarità assortite e prove d’attore che definire canine è un eufemismo, siamo stati colpiti da profondo senso di colpa per aver visionate tale vergognoso scempio cinematografico.

La storia si divide come sempre in due trame principali: il milanese Massimo Boldi che porta la figliola (Cristiana Capotondi, nuova leva del cinema italiano, qui in versione adolescente) ad Aspen, per incontrare “quel figaccione” di Luke Perry, idolo delle ragazzine degli anni ’90, e Christian De Sica, il solito marito infedele, questa volta colpito dalla febbre del gioco. Sua moglie, ovviamente straniera e bellissima, stanca delle spese folli del marito per poker e affini, scappa pure lei ad Aspen, inseguita dal marito, che riesce a farsi un viaggio intercontinentale senza biglietto, “tanto mica stiamo sul tram, che fanno, mi cacciano?”.

Giunti nella ridente località sciistica, avviene il classico scambio di valigie fra la moglie di De Sica e la figlia di Boldi, con grande stupore di quest’ultimo, sconvolto dal fatto che la sua bambina “sia una troia”. Chiarito l’equivoco, Boldi tornerà saltellando in hotel a farsi una doccia, solo per incontrare il buon Christian nudo, dato che questi aveva avuto la brillante idea di entrare in una camera a caso e spogliarsi, per fare una sorpresa alla moglie. Dopo una sequenza di questi due soggetti nudi come vermi e una serie di rumori che vi faranno venire voglia di vomitare, tutto continua come nulla fosse. Per strada Boldi e figlia vedono Luke Perry (che per tutto il film indosserà gli stessi orridi jeans che portava in Beverly Hills), il tutto condito con la battuta “Papà guarda: c’è lui!” “Chi? Berlusconi?”… Lascio a voi il commento a cotanta tristezza. Segue la consueta scena di caduta multipla sugli sci di De Sica, sulle note del grande artista che è John Scatman.

Boldi, che si ostina a parlare in dialetto romano, riuscendo solo creare nevrosi nello spettatore, si ritrova senza motivo nella villa di Luke Perry, che parla italiano e diventerà grandissimo amico del caro Massimo. Quest’ultimo verrà incaricato di portare all’ospedale una mignottona, raccattata da un amico di Luke e subitamente menata perché scovata a rubare. La donnina si risveglia in auto e, per dare un tono al film, decide di spogliarsi, causando reazioni scomposte e versi belluini in Boldi. Invece dell’ospedale, i due raggiungono un locale, in cui il panzuto proprietario offre canne a chiunque e dove sono molto in voga incontri di lotta nel fango, in uno dei quali Boldi si tufferà a pesce, in una profusione di tette e culi. La follia culmina quando tutti decidono di scendere a valle a bordo di qualunque mezzo a disposizione, e, per non essere secondo a nessuno, Boldi decide di montare un cesso munito di sci per la sua cavalcata trionfale.

De Sica, nel frattempo, dopo aver riconquistato la moglie fingendosi malato, ricade nel gioco e, a fine serata, riesce a perdere la modica cifra di un miliardo e 200 milioni di lire. Non potendo ovviamente pagare il creditore, un vecchiaccio toscano che abita in America, costui gli propone di cancellare il debito solo a patto di trombarsi la moglie di De Sica, visto che “qui in America i debiti di gioco vanno pagati”. Sì, ma caro signore, lì in America la prostituzione è ancora reato. Ciononostante la fortuna viene incontro al disperato Christian, dal momento che arriva provvidenzialmente la sorella gemella della moglie, che ovviamente è un puttanone di professione. Tutto sembra risolto, con tanto di contratto che prevede diverse clausole sulla trombata di risarcimento, fra cui un non meglio precisato “cetriolo”, ma la procace sorellina viene arrestata ed espulsa dal Colorado per atti osceni in luogo pubblico.

Boldi, intanto, promette alla figlioletta di portarla dall’amato Dylan, ma incapperà in una serie di inconvenienti con la bagascia di prima, per finire nudo in macchina con quest’ultima e poi arrestato dalla polizia, non prima di essere capitato in un locale di quelli da lui definiti “frocioni”, degni dei peggiori Village People.
Questo scempio si conclude con la pretesa di avere anche una morale, in quanto la figlia di Boldi, illusa dal padre, gli dice che forse le ragazzine come lei hanno dei sogni “anche perché ci manca un padre”, e la moglie di De Sica, scoperto il tentativo del marito di venderla, pare accettare lo scambio per salvargli le chiappe. Naturalmente tutto va a finire a tarallucci e vino: Luke Perry, ormai l’amico più caro di Boldi, coronerà il sogno della figlia e De Sica, redento e pentito, scoprirà di aver vinto la lotteria e aver evitato le corna, visto che la moglie ha pagato il debito con i soldi vinti. Alla fine i due protagonisti, stufi delle preoccupazioni causate da consorte e bambina, fuggono, mandandole prontamente affanculo.

Questo film, se vogliamo chiamarlo così, oltre ad essere un’accozzaglia di banalità e battute volgari a dir poco, promuove un messaggio terrificante: gli uomini sono tutti dei puttanieri e mentono in continuazione, le donne sono sempre bellissime, ma delle troie idiote, e chiunque ha vagonate di denaro. I due grandi clan dell’alta borghesia, quello milanese e quello romano, dominano la scena e le altre regioni d’Italia sono relegate a macchiette stereotipate, per non parlare delle minoranze più bistrattate di tutto il film, i “negri” e i “froci”. Lo stile di vita promosso dal berlusconismo è ben rappresentato in ogni frase e in situazione, tanto che viene il sospetto che, vedere più di due di queste pellicole, riduca le vostre facoltà mentali fino a farvi venire voglia di votare Pdl. In sostanza: se avete sempre avuto il dubbio se vedere uno di questi tanto pubblicizzati “cinepanettoni”, evitate di farvi del male per un’ora e passa; se, invece, ne siete grandi appassionati, mi dispiace, ma ormai non c’è più nulla da fare per salvare la vostra anima.

Voto: -1/10
Voto Trash: 7/10

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